Era quasi sessantenne ormai, Franz Joseph Haydn, quando il suo storico mecenate, il Principe Estheràzy, morì. La sua famosa ed eccellente o rchestra di corte venne sciolta, e Haydn si ritrovò, improvvisamente, a godere di una grande libertà artistica e professionale. Un otium durato ben poco, in verità : Johann Peter Salomon, dinamico violinista tedesco ed impresario di concerti a Londra, riuscì a convincere il compositore ad organizzare una tournée in Inghilterra che lo avrebbe visto attivo anche nella veste di direttore d’orchestra, otre che di compositore . Due furono i viaggi, nel 1791-92 e nel 1794-95, segnati dall’incontro con musicisti di tutto il mondo, dalla laurea ad Oxford e da ripetuti trionfi nella vivacissima società concertistica della c apitale britannica .
A questo periodo risale la composizione delle sue ultime Sinfonie, una importante raccolta di dodici capolavori (Hob:I:93-104), nelle quali il compositore – definito Padre della Sinfonia – corona il suo edificio sinfonico. Definite Sinfonie londinesi in ragione del luogo della composizione, le ultime Sinfonie di Haydn furono scritte per i Concerti Salomon e segnano una sorta di testamento spirituale che il vecchio compositore lasciava al nuovo secolo all’alba del suo definitivo rientro a Vienna.
Alcune tra le Sinfonie londinesi di Haydn recano un titolo che ha contribuito nei secoli alla loro maggiore popolarità ; tra queste, la n° 101 “The Clock”, a noi meglio nota come “La Pendola”, e la n° 104, l’ultima in assoluto tra le Sinfonie haydniane, denominata proprio “London”, ma nota anche come “Salomon”. Ed ecco che, prepotentemente, la figura dell’amico/violinista/impresario, torna a con dividere la scena con Haydn stesso. Di più, Salomon, da eccellente musicista qual’era, non si limitò a diffondere la Musica di Haydn attraverso l’organizzazione di Concerti, ma curò personalmente l’arrangiamento delle Sinfonie londinesi per un organico di Quintetto, così da agevolar n e la diffusione .
Un sofisticato gioco di citazioni e significativi riferimenti culturali che UmbriaEnsemble con il Quartetto Viotti ha scelto per inaugurare la nuova serie di Concerti – denominata Dialogus– Musica e arte dal Neoclassicismo al Futurismo – in Accademia di Belle Arti a Perugia. Domenica 9 Febbraio, dalle ore 11, presso l’Aula Magna dell’Ercole Farnese , le due Sinfonie/Quintetto di Haydn/Salomon, “The Clock” e “London”, si intrecceranno con la presentazione, a cura del Direttore Prof. Emidio De Albentiis, delle figure e dell’opera di tre Direttori dell’Accademia (Orsini, Labruzzi e Minardi), coevi di H aydn e Salomon. E, i più raffinati, potranno scoprire un’ulteriore, preziosa citazione culturale nella scelta del repertorio: la Sinfonia n°104, infatti, vide la sua prima esecuzione a Londra, non già grazie a Salomon, che versava in difficoltà economiche, ma grazie a GiovanBattista Viotti, grande violinista, compositore ed organizzatore, di cui il Quartetto protagonista del Concerto in Accademia porta con orgoglio il nome.
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