Roberto Sarno, “Prova zero”
(Radici Music Records, 2019)
“Prova zero” è l’ultimo lavoro del romano e toscano d’adozione Roberto Sarno, bassista, produttore e cantautore che in questo album uscito per “Radici Music Records” formula una sorta di compendio dell’ultima decade di vita artistica che si risolve nel riarrangiamento dei suoi brani più significativi. Sarno compie una scelta stilistica volta alla semplicità, alla linearità e all’immediatezza dei brani: i testi in italiano di “Prova zero” infatti bastano da soli a riempire di contenuto questo bel disco che si lascia ascoltare con trasporto, in quanto l’ascoltatore viene meravigliosamente rapito dal timbro incisivo di Sarno adagiato su melodie trascinanti, nel risultato di un cantautorato pop riflessivo e profondo; la centralità della parola è senza dubbio l’elemento fondante di questo lavoro frutto di un’evidente cura per il dettaglio in cui nulla è lasciato al caso e dove è facile e naturale abbandonarsi alla sonorità avvolgenti che raccontano le storie del quotidiano, del presente e del passato, storie d’amore tra cui quella più complicata di tutte, la storia che ognuno ha con sé stesso. Le prese di coscienza e le acquisite consapevolezze, l’elaborazione di una delusione, di una perdita, tutte tessere di un puzzle che l’essere umano costruisce nel corso di una vita intera fatta di contraddizioni e questioni spesso destinate a rimanere irrisolte, temi che Sarno racconta con estrema semplicità ed immediatezza; il risultato finale è vincente e convincente, l’ascolto è assolutamente godibile, originale, intrigante e non convenzionale. Consigliatissimo.
Voto: 7.5
Traccia migliore: “Fragole”
Daniele Marini, “Questa non è Nashville”
(G&M Recorfonic, 2019)
“Questa non è Nashville” segna l’esordio discografico del cantautore capitolino Daniele Marini, fuori per la G&M Recorfonic, anticipato dal singolo “Je frega assai”. Già la contrapposizione tra titolo e primo singolo dell’album rende l’originale idea di Marini: perpetrare lo sposalizio fra le sempiterne sonorità del country a stelle e strisce con quelle cadenzate della canzone romana e romanesca, connubio che, come dimostra questo lavoro interessante e singolare, risulta perfettamente riuscito. Trionfante è infatti l’accoppiamento di due linguaggi narrativi solo in apparenza lontani e che invece, come ben canta Marini, sono accomunati dalla stessa verità, dalla medesima urgenza espositiva e da una purezza del messaggio immediata e trasparente. Pochi fronzoli infatti albergano nel disco di questo artista diretto e scevro di sovrastrutture, che racconta con semplicità, bonarietà e spontaneità le storie degli ultimi, di chi ha perso la speranza, di chi si è illuso, di chi è stato deluso, di quelli che sognano, credono, inventano, ma che, in ogni caso, non mollano. Il lavoro si ascolta con interesse, si lascia apprezzare per la creatività e l’allegria che risiede anche dentro la malinconia più oscura, nel costante paradosso che è la vita stessa degli uomini. Un cantastorie ironico e scanzonato è Daniele Marini, che porta a casa un album assai dilettevole e piacevole, dagli scenari cinematografici, egregiamente confezionato e vivamente consigliato.
Voto: 7
Traccia migliore: “Nessun messaggio”
FRANCESCA AMODIO