OPRA MEDITERRANEA “ISOLE”
“Le isole siamo noi, agglomerati di vissuto e memorie, incastrati nel mare. Navigando a vi- sta dell’arcipelago dei rapporti, in una quotidianità alienante, quello stesso spazio che sembra tenerci lontani ci lega irrimediabilmente”.
Bentornate note di copertina ! Bentornata la voglia di comunicare il senso di un progetto, bentornato quel manifesto e genuino desiderio di rinnovare i fasti imma- ginifici dei concept album. E benvenuta la musica degli Opra Mediterranea, al loro album d’esordio, “Isole”. Benvenuta perché le strutture e le matrici sonore di questi giovani musicisti non si possono accogliere con uno sbrigativo bentornato pro- gressive. Per due motivi: il primo è che il prog non se n’è mai andato, è rimasto ad appassionare nuove generazioni di musicisti dalla Svezia al Giappone, dall’Islanda all’ Inghilterra, agli Stati Uniti passando per il nostro Paese di nuovo benedetto dal genio e dall’impronta inconfondibile del Banco cui è doveroso dare un commosso abbraccio. Il secondo è che Opra Mediterranea le regole del progrock le reinventa di sana pianta, ad esempio con robusti innesti cantautorali, divagazioni jazz e art, lunghe atmosfere sospese tra arpeggi acustici, monoliti di tastiere che irrompono sulla scena, melodie protese verso la grandezza. E’ emozionante ascoltare come le lezioni dei giganti siano state assimilate in modo così originale, fluido e avvolgente. Immaginate i King Crimson che si bagnano nelle acque della Fontana di Salmacis dei primi Genesis; i sussurri delle brughiere lombarde della Pfm che prendono cor- po e si ingegnerizzano negli incastri perfetti dei Gentle Giant, le cascate di note di casa Van Der Graaf : davvero un esordio importante, frutto, come dicono loro stessi “dell’ urgenza di sentirsi se stessi in un mondo sempre più alienato. Un disco dalle tinte forti e violente, un affresco dei nostri tempi“.
Gli Opra Mediterranea si formano nel 2010, risultato della fusione di alcune band della zona di Empoli, area metropolitana fiorentina. I componenti hanno formazioni molto diverse, dal jazz al metal, musica classica e naturalmente il progressive che li unisce e li personalizza con una versione prog sinfonica de “I giardini di Marzo” di Lucio Battisti che finisce nella track list di una compilation di artisti locali.
E’ il calcio d’inizio per Mattia Braghero ( cantante e frontman ), Manuela Mecca (bat- teria ), Lorenzo Morelli ( basso ), Federico Ferrara ( chitarre ) e Michael Aiosa (piano- forte, tastiere, sintetizzatori ) che decidono di iniziare a comporre materiale proprio. La gestazione di “Isole” sarà lunga ma con segnali molto positivi lungo il percorso: due brani “Lettera” e “Numeri primi”, interpretate dagli Opra, vengono inserite nelle compilation di artisti fiorentini “Yes We Campus Vol. 1 e 2” (Universal), canzoni che porteranno la band alla vittoria come “miglior artista emergente italiano del 2018” al FIM di Milano. I tour abbinati alle due compilation ( 2017 e 2018 ) vedranno così gli Opra Mediterranea suonare in tutta Italia, chiudendo i concerti come band di punta.
Se gli Opra Mediterranea possono già vantare una identità e una precisa fisionomia, questo lo si deve in buona parte alle personalità ben distinte dei componenti.
Mattia Braghero coltiva da sempre la passione per il Musical e l’Opera, e ha già avu- to importanti esperienze come due tour europei nel cast di Jesus Christ Superstar a fianco del leggendario Ted Neeley. Manuele Mecca ha un drumming potente che con il basso di Lorenzo Morelli forma una sezione ritmica solida e camaleontica. Fede- rico Ferrara è un chitarrista dal vocabolario pressoché infinito, mentre Michael Aio-
sa, dietro alle tastiere, appare senza dubbio come un diretto discendente dei key- board heroes degli anni Settanta.
“Isole” vanta anche una produzione d’eccezione, quella di Roberto Gasparini che da dodici anni non firmava in prima persona un progetto dopo “We All Love Ennio”, l’album tributo, per laSony/RCA, a Ennio Morricone realizzato in occasione del Pre- mio Oscar alla carriera nel 2007. Roberto Gasparini muove i primi passi come pro- duttore e distributore indipendente nella scena pop dance nei primi anni ’80, per poi entrare nella discografia “ufficiale” nel 1989 andando a ricoprire il ruolo di A&R la- sciato libero da Mara Maionchi in Ricordi. Per vent’anni la sua carriera si svilupperà come direttore artistico – approdando in Emi, quindi in Rca/Bmg/Sony e si accom- pagna alle collaborazioni con una infinità di artisti: De Andrè, Bertoli, Tazenda, Gino Paoli, Vasco Rossi, Battiato, Alice, E. Bennato, Stadio, Vecchioni, Guccini, Litfiba, Mango, Dalla, Battisti, Pino Daniele, Giorgia, Ramazzotti, Samuele Bersani, Luca Carboni per citarne qualcuno. Oggi, Opra Mediterranea. Con i complimenti di chi applaude il coraggio di investire in una musica che si pone al di fuori del main- stream del momento con la sua forte impronta neoclassica di rock d’au