Gianna Nannini, Pino Donaggio e Eric Burdon (Premio Tenco artista) e Franco Fabbri (Premio Tenco operatore culturale): sono questi i Premi Tenco 2019 che assieme alle Targhe Tenco di Vinicio Capossela (disco assoluto), Daniele Silvestri, Manuel Agnelli e Rancore (canzone singola), Enzo Gragnaniello (album in dialetto), Alessio lega (interprete di canzoni), Fulminacci (opera prima) e Adorizia (album collettivo a progetto), si avvicenderanno sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo, dal 15 al 19 ottobre, in occasione della 43/a rassegna della canzone d’autore, quest’anno intitolata ‘Dove vola colomba bianca’ dal brano di Nilla Pizzi che si aggiudicò il Festival di Sanremo del 1952. Da segnalare anche il premio ‘I suoni della canzone 2019’ che va a Gaetano Curreri.
Ventotto gli artisti in cartellone. Sul palco saliranno anche Achille Lauro, Nina Zilli, Levante e Petra Magoni accompagnate dagli Gnu Quartet e poi Ron, Sergio Cammariere, gli Stadio e altri ancora.
Intanto, la famiglia del cantautore cui è intitolata la rassegna giunta alla 43esima edizione ha diffuso una nota in cui, seppur “a malincuore”, prende le distanze e si dissocia dall’organizzazione del Tenco 2019. “L’accostamento del Premio Tenco, anche attraverso il titolo di questa edizione a altri festival musicali che nella maggior parte dei casi hanno interessi commerciali – si legge nella nota – rappresenta uno snaturamento inconcepibile, in contrasto con le ragioni per le quali fu istituito. La partecipazione di artisti ospiti che ‘non conoscono il mondo dei cantautori’, specialmente qualora venissero incaricati di interpretare la sigla di apertura della rassegna, appare come una forma di pubblicità per costoro e fa perdere la storica funzione di riconoscimento culturale per coloro che invece creano canzoni di spessore”.
Sotto accusa anche gli eventi collaterali che secondo la famiglia Tenco “nulla hanno a che fare con il mondo della canzone d’autore, ma sfruttano il nome Tenco per dare risalto a momenti dedicati all’AperiTenco o alla MovidaTenco, trasformando l’importante significato del Premio Tenco in un banale circo-spettacolo in cui tentano di trovare visibilità quelle persone e quelle aziende appartenenti a mondi piuttosto lontani da quello della canzone”. Secondo la famiglia Tenco è “necessario che venga immediatamente ritrovata l’identità culturale che in passato ha contraddistinto il Premio Tenco da tutte le altre manifestazioni musicali”.