Dopo la pausa estiva, torna la #NewMusicThursday, la rubrica del MEI che vi segnala il meglio delle nuove uscite indipendenti della settimana. Oggi il protagonista è Carmelo Siracusa, bassista siciliano, che risponde ad alcune domande sul nuovo singolo “È COME SENTI, NON COME PENSI”, disponibile in digitale e in streaming da domani e che potete ascoltare IN ANTEPRIMA solo sul sito del MEI. Gustatevi il brano e la chiacchierata:
1 – Ciao Carmelo e benvenuto! Siamo felici di fare quattro chiacchiere con te, persona e personaggio che da 20 anni opera nel settore musicale. Il tuo curriculum parla da solo. Suoni sul palco di Sanremo, del Festivalbar, vincitore dei premi Mia Martini e Lunezia, bassista per Ligabue, Bennato, Grignani. E potremmo andare avanti. I più, forse, ti ricordano come bassista della formazione siciliana Sugarfree, con la quale suoni dal 2004. In realtà c’è molto altro di cui parlare. Vuoi raccontarci, quindi, chi è Carmelo Siracusa in tutte le sue molteplici sfaccettature?
Carmelo Siracusa è un testardo che fin da piccolo ha avuto la passione per la musica e ha lottato per la musica. In una famiglia dove dire voglio fare il musicista era dire un’eresia. Ho molte sfaccettature è vero, perché fondamentalmente gioco con la musica. La musica accompagna la vita, non mi è mai piaciuto mangiare solo pasta alla carbonara, quindi come per la cucina sono famelico di musica. Così la studio ogni giorno, con strumenti diversi e quando la ascolto non la vedo su YOUTUBE come ormai fanno tutti, ma chiudo gli occhi e immagino un mondo dentro il brano musicale, a partire dalle mani dei musicisti che suonano fino ad arrivare al senso profondo dei testi.
2 – Domani, venerdì 13 settembre, è un giorno importante: sarà infatti disponibile il tuo nuovo singolo “È COME SENTI, NON COME PENSI”, un brano che noi abbiamo già avuto modo di ascoltare in anteprima e che possiamo definire sperimentale, nel senso più letterale e alto del termine. Sei partito da una composizione del ‘700 di Carl Ditters von Dittersdorf e dove sei voluto arrivare?
Il brano, meglio dire concerto, veniva eseguito nelle corti. Molti artisti oggi trasformano brani di musica classica in musica moderna, per me un concerto sinfonico è puro rock ’n’ roll, basta pensare entrare in un Teatro e ascoltare 120 elementi su un palco che emettono suono e vibrazioni da strumenti totalmente acustici per sentire l’energia che si crea. Poi giocando con questo brano ( sentendo e non pensandoci più di tanto ) è nato tutto da se, le melodie inedite e il testo. Alla fine sono voluto arrivare a dire che nella musica, come avveniva nel passato, ogni cuore ha un suo percorso ma purtroppo ormai la maggior parte degli artisti ragionano per schemi prestabiliti non sentendo più cosa comunica la propria natura.
3 – Questo brano colpisce l’ascoltatore per molti aspetti: la scelta di ispirarsi alla musica classica per rivisitarla, il tema delle difficili relazioni umane, trattato dalle poche, ma cariche di significato, parole del testo, la palese concettualità intrinseca nella composizione secondo la quale l’arte può (forse deve) essere uno strumento che avvicini l’uomo a delle “sfere più alte”, possiamo dire divine. Sembra che tu voglia coinvolgere, stimolare, svegliare, ogni aspetto dell’essere umano. È così?
Si, la musica può svegliare, mentre rispondo a questa intervista ascolto “ A sky full of stars “ una parte del testo dice: Perché sei un cielo, un cielo pieno di stelle, Sto per darti il mio cuore, E perché illumini il sentiero
Poiché più si fa buio, Più tu mi dai luce… Il significato è molto profondo, i coldplay non si occupano sicuramente di risveglio dell’anima, ma quello che penso è che purtroppo ci siamo chiusi in noi stessi e viviamo un’epoca difficile dove solo l’amore può essere il canale giusto per aiutare gli altri ad amare, accendere delle piccole candele di luce nel cuore degli altri, per quanto piccole il buio non riuscirà mai a sovrastarle. Amiamo con la mente, ragioniamo troppo ed è tutto uno schema prestabilito. Ma è il Cuore l’organo giusto per amare e non la mente, non possiamo digerire con i reni, quindi sbagliamo organo. Attraverso la musica si può risvegliare l’anima e risvegliare il cuore.
4 – Facciamo un passo indietro. Come dicevamo hai avuto modo, nella tua esperienza artistica, di esibirti in contesti decisamente pop e anche commerciali, situazioni agli antipodi rispetto a questo nuovo capitolo tutto personale e quasi spirituale. Viste le profonde differenze tra i vari contesti da te sperimentati e vissuti, quale reputi più in linea con la tua persona? Quali le differenze e gli eventuali punti di contatto tra i vari mondi?
Continuo a fare Pop ed Electroswing, il pop mi piace da morire e vedere le persone ballare electroswing mi diverte. Come dicevo: la musica è come la cucina, mi piace da morire la carbonara, ma anche il sushi. Ho molte sfaccettature che maturano di anno in anno in base alla mia personalità, nel 2002 ad esempio realizzai un album incentrato sul libro “ La vera gioia di Seneca “ nel 2004 con gli Sugarfree ho ottenuto molti consensi commerciali. Faccio il musicista, faccio musica e penso di fare bene il mio lavoro…perché si tratta del mio lavoro.
5 – Dopo “È COME SENTI, NON COME PENSI” la nostra speranza è che ci sia un seguito a questo progetto ambizioso e particolare. Sentiremo presto qualche cosa di nuovo?
Si, già sto lavorando a qualcosa di più moderno, ho scelto un artista abbastanza particola Tom Waits. Il suo nome non ha bisogno di altre presentazioni.
Marta Scaccabarozzi – 19 Media Agency