E’ scomparso oggi a Milano il grande poeta Nanni Balestrini.
Ha fatto parte della neoavanguardia e degli scrittori intorno all’antologia I Novissimi, precursori del Gruppo 63.
La sua vasta produzione comprende, fra l’altro, poesie sperimentali e romanzi politicamente impegnati riguardanti le lotte operaie e universitarie degli anni sessanta e i movimenti studenteschi giovanili del ‘77. Importante anche il suo contributo di “poesia totale” nel campo dell’arte visiva. A seguito dell’ondata di arresti che ci furono a partire dal 7 aprile del ’79 per quelli che erano i presunti capi delle organizzazioni sovversive, ha evitato il carcere rifugiandosi in Francia.
Sugli argomenti degli anni settanta ha scritto anche il saggio L’orda d’oro in collaborazione con Primo Moroni (Sugarco 1988). Il saggio verrà ristampato più volte da Feltrinelli con l’aggiunta di ulteriori contributi di Umberto Eco, Toni Negri, Rossana Rossanda e molti altri.
Ha contribuito alla nascita di riviste quali Il Verri, Quindici, Alfabeta, Zoooom, Azimuth.
Da Demetrio Stratos a Vinicio Capossela, passando per Paolo Rossi, Peppe Servillo, Fausto Mesolella e Paolo Fresu: sono molti i musicisti che nel corso degli anni hanno messo in musica le poesie di Nanni Balestrini, il poeta milanese scomparso oggi, lunedì 20 maggio, a 83 anni. Alcune delle interpretazioni “musicate” delle poesie di Balestrini furono raccolte nel 2007 in un libro con cd intitolato “Milleuna”, pensato come una sorta di “best of” degli incontri di Nanni Balestrini con la musica, a partire dalla sua collaborazione con uno dei maggiori compositori contemporanei: Luigi Nono.
Tra i più grandi interpreti di Nanni Balestrini c’è proprio la voce degli Area, che nel 1979 poco prima di morire interpretò all’interno di uno spettacolo di Valeria Magli al Teatro Out Off di Milano una composizione del poeta intitolata “Milleuna”: la performance venne poi trasformata in un disco, “Le milleuna”, consegnato al mercato nel 1990, undici anni dopo la scomparsa di Demetrio Stratos.