La Municipàl, “Bellissimi difetti”
(iCompany/Iuovo, 2019)
Anticipato dai singoli “Vecchie dogane”, “I Mondiali del ‘18”, “Italian Polaroid”, “Mercurio Cromo”, “Punk Ipa” e “Finirà tutto quanto”, “Bellissimi difetti” è l’ultimo album del duo La Municipàl, alias i fratelli galatinesi Isabella e Carmine Tundo, scritto e prodotto da quest’ultimo.
Se la semina dell’esordio di tre anni fa, “Le nostre guerre perdute”, era stata più che buona, il raccolto ora è decisamente ottimo: “Bellissimi difetti” infatti è uno scrigno delicato che racconta dodici storie che sono dodici piccole arance meccaniche, dall’ingranaggio complesso e dall’involucro avvolgente, che come una coperta mitiga la complessità delle vicende irradiando un particolare calore proveniente dalla peculiare sensibilità creativa del duo, in cui le due voci perfettamente complementari cantano testi intriganti che viaggiano lungo atmosfere sognanti, il tutto tra sonorità pop velatamente baustelliane che ammaliano ed affascinano.
In barba alle mode del momento, La Municipàl porta a casa un disco meravigliosamente riuscito, in cui il lirisimo vagamente pop anni novanta sposa benissimo un linguaggio testuale figlio della contemporaneità, vivace e dinamico; poetico ed ispirato, questo secondo lavoro dei fratelli Tundo si lascia ascoltare con crescente trasporto, comprovato dall’indiscutibile talento e dal suggestivo carisma dei due.
Traccia migliore: “Il funerale di Ivan”
Voto: 8
Francesca Amodio