Sanremo cambia pelle e si avvicina sempre di piu’ al MEI. Ieri sera è andata in onda su Rai Uno la prima delle due finali di Sanremo Giovani, condotta da Pippo Baudo e Fabio Rovazzi, che ha visto in gara dodici artisti per accaparrarsi un posto per Sanremo 2019: Claudio Baglioni, nuovamente direttore artistico della manifestazione dopo il grande successo della scorsa edizione, ha infatti deciso che quest’anno ci saranno solo i Big (chiamati Campioni), concedendo alle nuove proposte la possibilità di conquistare il prestigioso palco attraverso questo meccanismo. Vincitore è stato Einar, che si assicura così la partecipazione al Festival, ma il pubblico che seguiva il programma attendeva la comunicazione dei primi nomi protagonisti della 69esima edizione della kermesse, dopo lo spasmodico rincorrersi di voci degli ultimi mesi: tra gli 11 artisti annunciati, anche Motta e Zen Circus, rispettivamente vincitori del Premio MEI Artisti Indipendenti dell’Anno nel 2016 e nel 2018 e Ghemon, testimonial nel 2015 al MEI del primo lavoro collettivo su Lucio Dalla insieme alla Fondazione, che porteranno rispettivamente i brani “Dov’è l’Italia”, “L’amore è una dittatura” e “Rose viola”.
Sanremo sta definitivamente cambiando: Zen Circus, Motta, Ghemon. Sono questi oramai nomi abituali che non scandalizzano piu’. Notizia positiva di un Paese che avanza musicalmente e non e’ piu’ fermo sulla solita canzonetta
pop grazie al lavoro di Claudio Fasulo, capo struttura Rai del Festival di Sanremo.
Non resta che seguire la seconda finale di Sanremo Giovani, in onda stasera sempre su Rai Uno, per scoprire i nomi che andranno a completare la lineup del festival, che si svolgerà dal 5 al 9 febbraio, e chissà che l’annuncio non riservi altre sorprese.