C’è un filo sottile che lega i Kraftwerk e David Bowie, Alan Parson e i Pink
Floyd ad Isaac Asimov, Ray Bradbury, Philip K. Dick e James Ballard. Dagli
anni Cinquanta, periodo in cui inizia la conquista dello Spazio, ad oggi la
storia del rock è stata spesso suggestionata dalla fantascienza e da mondi
lisergici e nuovi. Canzoni, videoclip e copertine di dischi si sono ispirate
a letteratura, cinema e fumetti del genere fantastico. Concept album e opere
rock come Diamond Dogs e I Robot, colonne sonore per i film come Metropolis
di Giorgio Moroder o 1984 degli Eurythmics, fino ai più recenti Matrix e
Strange Days sono progetti che chiaramente mostrano questa influenza. E
l’esplosione più recente dei videogiochi e delle serie tv stanno offrendo
nuovi spunti.
A tracciare la storia di questa interazione è il saggio di Mario Gazzola
ed Ernesto Assante. Gazzola è uno scrittore, giornalista e blogger milanese,
cofondatore e direttore del sito www.posthuman.it. Assante è un giornalista
e critico musicale, storica firma de La Repubblica, che ha scritto diversi
libri in tandem col collega Gino Castaldo. FantaRock si articola in capitoli
cronologici supportati da una serie di appendici, storie trasversali che
approfondiscono tematiche specifiche e cross-temporali. Ci sono i suoni
sperimentali nel cinema e nella narrativa di fantascienza; la carriera di
David Bowie, poliedrico musicista e attore che ha creato la figura
dell’astronauta Major Tom, che lo ha accompagno fino all’ultimo disco
Blackstar; l’influenza di William Burroughs sul rock e l’incompiuto film da
Wild Boys coi Duran Duran; i musicisti che hanno recitato o addirittura
diretto film del fantastico e scritto libri o fumetti (Mick Jagger, ancora
David Bowie, Sting, Roger Daltrey, Alice Cooper, Gene Simmons, Iggy Pop, Sun
Ra, Wayne Coyne, Rob Zombie). Tra i capitoli del libro anche il fertile
rapporto fra rock, fumetti e copertine di dischi. E, appunto, l’impatto che
la recente esplosione dei videogiochi e delle serie tv sta esercitando
sull’immaginario del fantastico, diventando nuovo terreno d’interazione.
FantaRock contiene anche i contributi di un corposo gruppo di autori,
interviste inedite a musicisti come Eugenio Finardi che col suo
Extraterrestre portò l’intreccio rock-fantascienza anche in Italia. E
testimonianze di scrittori come Bruce Sterling, che con i suoi racconti ha
contribuito a definire il filone cyberpunk. Nel saggio c’è pure una
prefazione di Giancarlo De Cataldo e una postfazione di Gabriele Salvatores.
“Da un certo momento in avanti rock e costruzione di universi procedettero
affiancati, come in una parata che ambiva a catturare lo zeitgeist, lo
spirito del tempo”, racconta lo scrittore e magistrato. Per il regista di
Mediterraneo e Nirvana, tra rock e fantascienza c’è più di un punto di
contatto, “in entrambi c’è la ricerca intrinseca di dimensioni diverse, la
necessità di guardare quello che c’è dietro il muro, dietro l’ovvio, la
voglia di scoprire il dark side non solo nella luna ma anche nella vita”.
(ANSA).
Esce Fantarock di Gazzola e Assante
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