Ilaria Graziano & Francesco Forni, “Twinkle Twinkle”
(Lamastrock/Goodfellas, 2018)
“Twinkle Twinkle” è il titolo del terzo disco di inediti dell’acclamatissimo duo partenopeo formato da Ilaria Graziano e Francesco Forni, anticipato dal singolo “Leftovers”.
Frutto di un’intensissima attività musicale e teatrale che li ha visti impegnati in un tour mondiale, quest’ultimo di una delle accoppiate artistiche più meravigliosamente riuscite degli ultimi anni è un disco adorabile, cosa a cui d’altronde i nostri ci hanno da sempre abituato, costituito da undici tracce in italiano, inglese e francese che sono un inno all’arte pura e genuina.
La voce sacrale e dissacrante della Graziano, eccezionalmente potente e limpida, è un fascio di luce che ben si sposa con il ritmo del bluesman Forni in una commistione vocale affascinante e assolutamente complementare, nella riuscita oramai conclamata di un country chic ed elegante suonato con maestria e che attraversa vene romanticissime e profonde, adagiate su testi commoventi ed emozionanti.
La classe e l’eleganza di questo ensemble rustico e minimale hanno la capacità di trasportare l’ascoltatore in mondi lontanissimi e tangibilissimi allo stesso tempo, in un viaggio sonoro poetico imperdibile.
Tracce migliori: “Sospesi”, “You eyes on me”, “Solo un attimo”
Voto: 8
Francesca Amodio
Bud Spencer Blues Explosion, “Vivi Muori Blues Ripeti”
(La Tempesta Dischi, 2018)
“Vivi Muori Blues Ripeti” è il nuovo, attesissimo disco dei Bud Spencer Blues Explosion, al secolo il chitarrista Adriano Viterbini e il batterista Cesare Petulicchio, anticipato dal singolo “E tu?”.
Osano, sperimentano, azzardano e danno libero sfogo all’istinto, alla libertà, alla creatività, alla naturalezza, all’infrangere gli schemi: queste sono solo alcune delle cifre stilistiche di questo duo esplosivo che coinvolge e conquista fin dal primo ascolto di “Vivi Muori Blues Ripeti”, in cui, per l’istinto di cui sopra, Viterbini è anche ottima voce, su testi freschi e contemporanei che hanno visto la partecipazione nientemeno che di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti e Umberto Maria Giardini, ex Moltheni, un plus ultra incommensurabile per la scrittura testuale del disco.
Disco che non poteva che essere suonato egregiamente, visti i mostri sacri dei rispettivi strumenti, del cui minimalismo Viterbini e Petulicchio sfoggiano incomputabile virtù nella riuscita di un sound caleidoscopico e multiforme, estremamente visionario, attuale e romantico, nell’accezione letteraria del termine, un mantra.
Un lavoro audace ed intrepido, un ascolto irrinunciabile.
Tracce migliori: “Di fronte a te di fronte a me”, “Io e il demonio”, “Dove”
Voto: 8
Francesca Amodio