OSSERVATORIO DELLO SPETTACOLO SIAE: PRESENTATI A SANREMO I PRIMI DATI DEL
2017
Nel 2017 gli Italiani hanno speso quasi 4,5 miliardi di euro per il tempo
libero che hanno trascorso al cinema, al teatro, ai concerti e negli altri
luoghi di spettacolo, facendo registrare un aumento della cifra rispetto
all’anno precedente. Sono questi i primi dati emersi dai rilevamenti
dell’Osservatorio dello Spettacolo SIAE relativi al 2017, presentati oggi a
Casa SIAE-Area Sanremo dal direttore Servizi in Convenzione Gennaro Milzi.
Essendo frutto di rilevazioni censuarie e non a campione, sono cifre idonee
a definire le tendenze dell’anno che si è chiuso da poco. Grazie alla rete
costituita negli anni, SIAE è in grado infatti di rilevare tutti gli eventi
che si svolgono sul territorio nazionale, restituendo così una fotografia
puntuale di ciò che si muove nell’entertainment.
Gli spettatori, rispetto al 2016, hanno speso di più non solo al botteghino
(biglietti e abbonamenti + 1,50%), ma anche nei servizi accessori offerti
dagli organizzatori (spesa del pubblico +2,75%). Nel 2017 inoltre lo
spettacolo e l’intrattenimento hanno attirato maggiori investimenti da
privati sotto forma di sponsorizzazioni e pubblicità, con un volume d’affari
cresciuto del 4,45%. Diminuiti invece gli eventi organizzati, con una
contrazione dell’offerta di oltre tre punti percentuali, e una flessione
degli ingressi del 4,5%.
Da una prima disaggregazione dei dati emerge che l’attività cinematografica
è quella che lo scorso anno ha frenato la crescita dello spettacolo: tutti
gli indicatori del settore sono in territorio negativo (spettacoli -3,05%;
ingressi –13,1%; spesa al botteghino –11,63%; spesa del pubblico -9,25%;
volume d’affari -9,23%). Nessuna pellicola inoltre ha ripetuto l’exploit del
film di Checco Zalone che, con Quo Vado, ha sfiorato i 10 milioni di
spettatori. Il film più visto nel 2017 è stato La bella e la bestia con
3.380.133 ingressi.
Andamento complessivamente positivo invece per gli altri comparti dello
spettacolo. Pur con una contrazione dell’offerta di eventi – con il numero
di spettacoli sceso di circa il 3% – il pubblico ha risposto bene, sia in
termini di numerosità (ingressi +2,66%) che di esborso (spesa al botteghino
+6,54% e spesa del pubblico +5,31%). Il volume d’affari inoltre ha fatto
registrare un +6,57%.
In particolare, per quanto riguarda la musica, il 2017 è stato
caratterizzato da una buona stagione concertistica, sicuramente rafforzata
dal grande evento di Vasco Rossi del 1° luglio a Modena, che ha visto la
presenza record di 225.173 spettatori. Rispetto all’anno precedente, gli
ingressi ai concerti di musica leggera sono cresciuti del 4,19%, mentre la
spesa al botteghino e quella del pubblico hanno avuto un aumento superiore
agli 11 punti percentuali. Di poco inferiore la crescita del volume
d’affari, pari al 10,55%. In territorio negativo soltanto il numero di
spettacoli, diminuito del 3,49%.
Anche l’intera attività concertistica, che comprende musica classica,
leggera e jazz, ha fatto rilevare un trend positivo per quasi tutti gli
indicatori: ingressi +2,29%; spesa al botteghino +9,21%; spesa del pubblico
+8,99%; volume d’affari +8,75%. In lieve flessione il numero degli
spettacoli, calato di mezzo punto percentuale.
Leggera diminuzione per l’attività teatrale nel suo complesso, che comprende
teatro, lirica, balletto, rivista e commedia musicale. Se il numero di
spettacoli è sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (-0,11%),
gli altri indicatori segnalano una perdita del 2,13% degli ingressi e di
circa tre punti percentuali sia per la spesa al botteghino che per la spesa
del pubblico. Contrazione anche per il volume d’affari, che perde il 3,26%
rispetto al 2016. Tale perdita è da attribuire in particolare al minore
appeal delle riviste e commedie musicali: in controtendenza, invece, la
lirica con indici tutti positivi. A guidare la classifica degli spettacoli
più visti a teatro nel 2017 è il musical Notre Dame de Paris, con 236.055
spettatori, che conserva il primato ottenuto l’anno precedente. Per la
lirica, il primo posto è dell’ Aida di Giuseppe Verdi all’Arena di Verona
con 128.146 ingressi, andato in scena anche nella versione originale del
1913.
In crescita nel 2017 le cifre dell’attività sportiva, con un balzo in avanti
degli ingressi (+8,66%), della spesa per i biglietti e per gli abbonamenti
(spesa al botteghino +18,38%), oltre che per i servizi accessori (spesa del
pubblico +17,59%). Aumenti a due cifre anche per il volume d’affari,
cresciuto del 13,37% mentre il numero di spettacoli si riduce dell’1,54%.
Proprio i tre settori dello spettacolo più seguiti (sport, lirica, concerti
di musica leggera) sono stati, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio
dello Spettacolo SIAE, i più colpiti dal fenomeno del secondary ticketing.