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News

Il Mei plaude al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per il suo intervento a supporto, tutela e valorizzazione del cinema, fiction e creativita’ italiana in tv, ora si provveda anche per la musica

3 ottobre 2017

Il MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti ha appena concluso la sua ventitreesima edizione con la conferma di 30 mila presenze e la conferma come la piu’ importante piattaforma di scouting di nuova musica del nostro paese. Nei diversi incontri e convegni di rilievo nazionale che si sono succeduti il Ministro Franceschini ha ricevuto tantissimi elogi per i suoi interventi a favore della musica. Gli operatori della Festa della Musica, la WIN, l’Associazione Mondiale Discografici Indipendenti e le Indies italiani, i Festival giovanili della Rete e quelli di rilievo nazionale di Italian Quality Music Festival hanno apprezzato i tanti interventi a sostegno del settore musica che necessita dell’approvazione della Legge sulla Musica e sullo Spettacolo dal Vivo condivisa da tutti gli operatori del settore. A tale proposito plaudono all’intervento sempre del Ministro Franceschini per le quote a sostegno della tutela e valorizzazione del cinema e della fiction nella tv italiana e chiedono che tale provvedimento venga declinato anche a favore della musica con un provvedimento che porti al 40% di musica italiana in tutte le tv e le radio pubbliche e private con una quota del 20% a favore dei dischi di esordienti, come accade in Francia e in altri paesi.

A tale proposito si rinnova la proposta avanzata in tal senso da ben 31 Senatori del Parlamento della Repubblica di ogni area culturale e politica guidati dal Senatore Stefano Collina affinche’ tali proposta diventi legge.

 

 

I SENATORI PER IL “MADE IN ITALY” MUSICALE: 31 SENATORI GUIDATI DAL SEN. STEFANO COLLINA, CON UNA INTERROGAZIONE AL MINISTRO, RACCOLGONO L’APPELLO LANCIATO DAGLI AMICI DELLA MUSICA E DAL MEI DI FAENZA, IN CUI SI CHIEDONO MAGGIORI INTERVENTI PER LA MUSICA DEL NOSTRO PAESE!

Con l’Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01556, Pubblicato il 28 gennaio 2014, nella seduta n. 176, primo firmatario il Sen. STEFANO COLLINA (PD), insieme a 30 colleghi Senatori di PD/GRUPPO MISTO/FI-PDL/LN.-AUT./GAL/AUT.-PSI-MAIE, è stata presentata l’interrogazione parlamentare al Ministro per i Beni e le Attività Culturali.

 

Ecco il testo integrale dell’interrogazione:

 

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01556

Pubblicato il 28 gennaio 2014, nella seduta n. 176

COLLINA (PD), DEL BARBA (PD), DE MONTE (PD), SCALIA (PD), BISINELLA (LN-AUT.), LIUZZI (FI-PDL), CARDINALI (PD), PUGLISI (PD), FABBRI (PD), VACCARI (PD), CUOMO (PD), GIACOBBE (PD), MASTRANGELI (MISTO), PANIZZA (AUT.-PSI-MAIE), RICCHIUTI (PD), MATTESINI (PD), ASTORRE (PD), ORRU’ (PD), PAGLIARI (PD), CUCCA (PD), MOSCARDELLI (PD), RUTA (PD), SCAVONE (GAL), GHEDINI Rita (PD),FERRARA Elena (PD), D’ADDA (PD), SOLLO (PD), CIRINNA’ (PD), IDEM (PD), LO GIUDICE (PD), MANASSERO (PD), al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Premesso che:

il settore delle attività musicali in Italia esprime un volume di affari annuo di circa 3 miliardi di euro e coinvolge circa 400.000 addetti, con 123.000 piccole e medie imprese; si tratta di diversi protagonisti che partecipano con ruoli diversi: produttori e distributori di strumenti, compositori, autori, interpreti, esecutori, editori musicali, case discografiche, organizzatori di concerti ed altri soggetti ancora che collaborano a differenti livelli nel processo di creazione, produzione e distribuzione del prodotto;

tale settore rappresenta, dunque, un importante volano economico per il nostro Paese, con il grande vantaggio che non può essere in alcun modo spostato e delocalizzato ed è un’importante fonte di occupazione, soprattutto giovanile;

considerato che:

i recenti provvedimenti adottati dal Governo in carica per favorire il rilancio di tale settore, seppur apprezzabili, son in tutta evidenza del tutto insufficienti a consentire un reale sviluppo di tale settore di attirando anche investimenti in coproduzioni e altre attività meritorie per la crescita e lo sviluppo del settore;

la mancanza di un quadro legislativo aggiornato e moderno e la conseguente emanazione di normative, soprattutto di regolamenti, hanno inciso solo superficialmente sui processi imprenditoriali e creativi del settore senza operare efficacemente per indirizzare nuovi processi di sviluppo,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo non ritenga di doversi attivare per fornire un adeguato rilancio e tutela della produzione musicale italiana sul modello degli altri Paesi europei, come la Francia e l’Inghilterra, per realizzare un progetto generale capace di restituire al nostro Paese, attraverso una ritrovata competitività, il ruolo primario che per tantissimo tempo ha caratterizzato l’industria della musica italiana;

quali misure intenda adottare per favorire la crescita, lo sviluppo e il rafforzamento della sua identità musicale nell’ambito del made in Italy, con l’obiettivo di trasformare il nostro settore come una delle attività più produttive e moderne;

in attesa di una legge-quadro che intervenga in modo organico in materia, se non ritenga opportuno attivarsi affinché all’interno dei programmi radiofonici e televisivi venga riservata una quota obbligatori pari al 40 per cento di musica italiana prodotta in Italia, con un’ulteriore quota destinata alla promozione dei giovani talenti pari al 20 per cento, come, ad esempio, avviene in Francia, estendendo tale rapporto anche nel settore dei grandi network privati italiani;

se, inoltre, non ritenga opportuno intervenire, per quanto di propria competenza, anche sul tema della Siae e della raccolta dei diritti primari e connessi per tutelare maggiormente i giovani esordienti e tutti i piccoli autori, editori, produttori, artisti, interpreti ed esecutori indipendenti ed emergenti;

se non ritenga attivarsi con sollecitudine per una riforma del Fondo unico per lo spettacolo che riconosca anche le musiche attuali e per un tavolo nazionale comune di lavoro per la promozione della musica italiana all’estero e altri interventi anche declinati a livello regionale;

se non ritenga utile e opportuna l’attivazione di un tavolo di confronto con le piattaforme digitali e telefoniche multinazionali distributrici di musica per un maggiore riconoscimento in termini economici dei contenuti musicali.

Ecco l’appello dal quale è scaturita l’importante interrogazione parlamentare:

Coordinamento Nazionale

Amici della Musica

OSEGUE CON GRANDE SUCCESSO LA CAMPAGNA LANCIATA AL MEI DI FAENZA PER LE QUOTE DI MUSICA ITALIANA IN TV E RADIO.

SI MOBILITA TUTTO IL MONDO DELLA MUSICA

L’appello lanciato da Piero Pelù, Eugenio Finardi, Paolo Belli, Piotta e tanti altri artisti e’ stato raccolto da oltre 30 associazioni e 1000 operatori. Hanno poi aderito Paolo Fresu, Dodi Battaglia, Pierpaolo Capovilla, Gianni Maroccolo, Omar Pedrini, i Marlene Kuntz,Ettore Giuradei, Luca Bassanese, Riccardo Tesi, Roberto Angelini, Bengi dei Ridillo, Mirco Mariani dei Saluti da Saturno,  Alberto Fortis, Sud Sound System, Francesco Fiore della MedFreeOrkestra e tantissimi altri.

Il pop, il rock, il jazz, il folk, il rap italiano: tutti insieme uniti chiedono piu’ spazio in tv e radio per la musica di qualità prodotta in Italia e per i giovani esordienti del nostro paese 

Si aggiungono anche la cantautrice Cristina Dona’, la cantante Evy Arnesano e la rocker Pia Tuccitto

Continua l’azione degli Amici della Musica a sostegno delle quote di musica italiana in tv e radio.Proseguono gli incontri a livello Istituzionale.

Con tale norma a costo zero per il Governo si incasserebbero 43 milioni di euro di diritti d’autore ogni anno e altrettanto di indotto moltiplicando i posti di lavoro soprattutto nel settore giovanile musicale: una ricerca li stima in circa 20 mila posti di lavoro in più per i giovani. Intanto registriamo un dato allarmante: secondo Rockol risulta che nella Top10 delle Radio Italiane del 2013, ben 9 brani su 10 sono stranieri, a fronte di un mercato che acquista per il 65% il prodotto italiano e per il 30% musica indipendente, totalmente sotto rappresentata nei grandi network tv e radio.

Il 2014 si e’ aperto con l’adesione della cantautrice Cristina Donà all’appello lanciato dal coordinamento di associazioni degli Amici della Musica. Si aggiunge così alla lunga lista di artisti anche una delle piu’ talentuose cantautrici di casa nostra con nostro grande piacere. Dopo il lancio della proposta da parte di Mario Lavezzi al Mei di Faenza di settembre e l’importante adesione di Artisti come Piero Pelù, primo firmatario assoluto dell’appello tra i grandi artisti,  Eugenio Finardi, Piotta, Paolo Belli, Luca Bassanese, Bengi dei Ridillo, sono ora giunte le adesioni del Nuovo Imaie (Istituto di tutela economica degli artisti Interpreti, esecutori), Claudio Carboni di PoPistoia, XL di Luca Valtorta, Materiali Sonori, Note Legali, Toscana Musiche, i Collettivi dei Gruppi Musicali Bresciani guidati da Omar Pedrini, Ettore Giuradei e Paolo Bruno, La Scena Muta, Riccardo Tesi, Musica in Strada e del direttivo dell’Acep, guidato da Alessandro Angrisano (tra gli eletti della nuova assemblea della Siae) e Piero Cassano dei Matia Bazar, il quale ha duramente attaccato i social network che fanno rilevanti affari grazie alla creatività degli artisti, ai quali riservano soltanto una misera elemosina.

Dunque, crescono le adesioni alla richiesta di fissare delle Quote per la Musica Italiana in Tv e Radio lanciata dagli Amici della Musica e che raccoglie le adesioni di oltre 30 associazioni del settore.

L’indagine condotta da AudioCoop sugli ultimi tre mesi ha infatti dimostrato che, da un’indagine sui dati di Musica & Dischi, gli italiani acquistano per il 65% di prodotto musicale italiano, tra album e singoli, e il 30% di produzione indipendente made in Italy, mentre invece nello stesso periodo il grande network delle tv e radio nazionali, con particolare riferimento a quelle commerciali, diffondeva on air il 78% di musica straniera e solo il 16% di musica indipendente made in Italy, monitorando i dati dei circuiti Earone e Airplay, “distorcendo” di fatto il mercato e il gusto dei consumatori italiani, con grave danno per il settore della musica prodotta nel nostro Paese.

Infine, l’indagine condotta dai giornalisti Pasquale Rinaldis e Fabrizio Galassi che ha fatto emergere il grave danno economico (43 milioni di euro in meno ogni anno solo di diritti d’autore) arrecato alla produzione musicale italiana, ha creato sconcerto nel nostro mondo, provocando reazioni volte a modificare lo status quo, fornendo così un modesto contributo alla ripresa economica del nostro Paese.

Gli Amici della Musica, segnalano che su questi temi ha riscontrato un grande successo, il convegno svoltosi al Medimex di Bari dal titolo, “Musica ed economia negli anni del digitale: quali interventi per il futuro della nuova musica italiana?” Il dibattito, moderato da Giordano Sangiorgi, Patron del Mei e uno dei coordinatori degli Amici della Musica, ha raccolto le adesioni su tale tema di Tania Varuni e Giovanni Gulino di Musicraiser, Luciano Trevisan di O2Digitale.com, di Carlo Testini dell’ Arci, di Claudio Formisano di DismaMusica, di Francesco Fiore delle Orchestre e Bande Multietniche/Rete dei Festival) e di Enrico De Angelis del Premio Tenco. Oltre a quelle di: Luca Valtorta di XL. Niccolo’ Vecchia di Radio Popolare, Fabrizio Galassi dello Ied di Roma, Giuseppe Viggiano di Cna Cultura e Spettacolo, Luca Fornari, Presidente ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Giuseppe Saponari di Bed & Rec, Claudio Brescia di Brescia Management, Elvis Ceglie di Push Up e tanti altri operatori.

Intanto, il Coordinamento degli Amici della Musica sta proseguendo nei suoi incontri istituzionali sui temi del sostegno al mondo della nuova musica italiana, insieme ad AudioCoop, a favore del Tax Credit e insieme alla Rete dei Festival, per l’Act Music Live, inserite nel recente Decreto Valore Cultura, e chiede a fronte di tali dati un intervento urgente del Governo con una norma che, come in Francia, inserisca le quote come da noi proposte secondo il modello francese tutelando così il repertorio italiano e permettendo al settore di introitare quelle risorse fondamentali per lo sviluppo futuro della nuova musica italiana che oggi vanno all’estero.

Svolge opera di sensibilizzazione, anche per una maggiore raccolta di risorse dai social network e la telefonia, per un lavoro di rinnovamento del Fus che riconosca anche le musiche attuali, per l’attivazione di un tavolo comune per la promozione della musica italiana all’estero e per un tavolo comune di lavoro nazionale sulla musica con tutti i soggetti declinato anche a livello regionale, oltre ad azioni che tengano conto dei nuovi artisti indipendenti ed emergenti sui temi delle ripartizioni dei diritti puntando al massimo dell’analitico e al minimo della confusione tra sigle.

Da segnalare che dopo il convegno a Bari, l’Assemblea dei Delegati del Nuovo IMAIE, riunitasi lo scorso 10 dicembre a Roma, ha dato incarico al Consiglio di Amministrazione di adottare ogni opportuna iniziativa volta a valorizzare e tutelare la musica italiana e le produzioni italiane, in particolare, nella diffusione radiofonica e televisiva, allo scopo di sostenere l’identità culturale nazionale.

Tale ampio mandato apre una piena collaborazione e al sostegno della campagna promossa da Audiocoop in merito alle “quote radio”, cui Nuovo IMAIE parteciperà fornendo un contributo tecnico nella definizione della proposta, apportando la propria esperienza.

L’Assemblea, di cui fanno parte, tra gli altri, Dodi Battaglia (Pooh), Alberto Fortis, Piotta, Massimo Di Cataldo, Bengi (Ridillo), Claudio Carboni (Banditaliana), Gianni Drudi, Louis Siciliano, Franz Albanese, Cliò, Maurizio Fortini, Marianna Cataldi, Roberto Musolino, ha deliberato all’unanimità.

Analogo indirizzo è stato espresso in merito al settore audiovisivo, con particolare riferimento alla valorizzazione del cinema italiano e delle fiction nella televisione.

Infine, da segnalare, oltre all’adesione dell’Acep, che, oltre a proseguire l’appello su Change. org, la piattaforma che ha gia’ raccolto l’adesione di circa 1000 operatori del settore,  dopo l’indagine lanciata da alcuni giorni da Rockol che ha rilevato come nelle grandi radio italiane, nella Top Ten del 2013 delle canzoni piu’ diffuse ben 9 brani su 10 siano stranieri,  si sono aggiunte altre importanti adesioni come quelle del grande jazzista  Paolo Fresu, della storica band dei Marlene Kuntz,  di uno dei leader dell’indie rock italiano Pierpaolo Capovilla de Il Teatro degli Orrori, e inoltre di importanti artisti come  Roberto Angelini, Gianni Maroccolo, i Sud Sound System, Vittorio Merlo e Mirco Mariani dei Saluti da Saturno, l’autore Popy Minellono e tanti altri aprendo così le adesioni a tutto il mondo musicale. Infine, nutrita la pattuglia al femminile che vede tra le aderenti la cantautrice Cristina Donà, la cantante Evy Arnesano e la rocker Pia Tuccitto della “squadra” di Vasco Rossi. Tutti uniti, insomma: il pop, il rock, il jazz, il folk, la canzone d’autore, il rap, il reggae, la world e tanti altri generi prodotti in Italia chiedono insieme a gran voce  l’introduzione anche in Italia di una norma , come in Francia, a  costo zero per il Governo e per tutto il sistema musicale italiano, che permetterebbe una grande visibilita’ alla musica originale, inedita e di qualità prodotta in Italia, un grande ritorno economico ed un forte ritorno occupazionale, oltre ad un’importante vetrina per i giovani esordienti.

Per il Coordinamento Amici della Musica

Roberto Pietrangeli, Carlo Testini e Giordano Sangiorgi

e per il il Comitato Promotore:

Carlo Testini (Arci), Giordano Sangiorgi (Mei – Meeting degli Indipendenti),Tommaso “Piotta” Zanello (Aia),Giuseppe Viggiano (Cna Cultura e Spettacolo), Luca Fornari, Fabrizio Brocchieri e Giampiero Bigazzi (AudioCoop), Alessandro Angrisano (Acep), Michele Lionello (Voci per la Libertà), Danilo Grossi, Alessandro Formenti, Marco Bartolini e Gennaro Pasquariello (Rete dei Festival), Pino Scarpettini (Fiofa), Giuseppe Casa (MarteLive), Enrico Deregibus (Circuito Festival della Canzone d’Autore), Roberto Grossi (Carovana dei Festival), Francesco Caprini (Rock Targato Italia) Lorenzo Siviero (ARCI ReAL), Claudio Carboni (PoPistoia), Daniele Biacchessi (Ponti della Memoria), Alexian Santino Spinelli (FederArte Rom), Gianni Pini (Toscana Musiche e I-Jazz), Andrea Marco Ricci (Note Legali), Marco Mori (Riserva Sonora), Claudio Formisano (Disma Musica); Enrico De Angelis (Premio Tenco), Ruggero Freato (UnoTv), Nicola Iuppariello (DiscoDays), Roberto Ramberti (Groove Master Edition), Massimo Pontoriero (Felsa), Piero Cademartori (Editrice Zona), Antonio Miscena’ (Suono Italia), Vittorio Di Menno (Sos Musicisti) , Paolo Bruno (Coordinamento Gruppi Bresciani), Peppe Guarino (Rockcalvi), Musica in Strada, La Scena Muta, Freak Out Magazine, ExitWell, Elvis Ceglie (Push Up), RockGarage, Musicalbox (Gruppi e Artisti Musicali Bolognesi) , Allegro Andante e tanti altri.

Per le adesioni: amicidellamusicainfo@libero.it

 

Il Mei plaude al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per il suo intervento a supporto, tutela e valorizzazione del cinema, fiction e creativita’ italiana in tv, ora si provveda anche per la musica was last modified: ottobre 3rd, 2017 by Mei Staff
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