Due festival per uno scopo comune: scoprire nuovi talenti made in Italy.
Oggi parliamo con Giordano Sangiorgi coordinatore del MEI – Meeting delle Etichette indipendenti – storica e importante kermesse di musica indipendente ed emergente italiana.
BMA – Bologna Musica d’Autore – è alla sua prima edizione. Dopo più di vent’anni di attività, vuoi parlarci degli inizi del MEI?
Era la metà degli Anni Novanta ed era il momento del boom della musica indipendente che pochi intuirono come movimento culturale complessivo. Noi capimmo per primi che serviva un luogo di incontro per i nuovi artisti, promoter, produttori e operatori del settore musicale indipendente. Aprimmo con i Kina e gli allora sconosciuti Bluvertigo in quell’epoca e fummo sommersi dalle richieste di spazi espositivi. Capimmo che intuizione, competenza, innovazione e passione insieme potevano fare grandi cose. Pensa che il MEI e’ partito senza alcun supporto di tipo pubblico arrivato solo dal 2000.
Molti gli artisti passati al MEI in questi due decenni.. quali ti sono rimasti impressi e perché?
Mi sono rimasti impressi quelli che sconosciuti poi ho rivisto qualche anno dopo sui grandi palchi della nuova musica italiana, contribuendo così a fare del MEI una delle più grandi piattaforme di scouting degli ultimi 20 anni molto più blasonata di tante manifestazioni radio-televisive che magari da anni non sfornano alcun nuovo talento. Cito tra i tanti i Baustelle, Caparezza, Negramaro, Zibba degli inizi e tanti tanti altri fino ad arrivare ai recentissimi Motta, Calcutta, Voina, Ghali e Braschidell’ultima edizione per segnalare una strada che ha sempre percorso le strade emergenti dell’innovazione di qualità. Ma l’artista, tra i tanti, che più mi e’ rimasto impresso è stata la bellissima partecipazione di Franco Battiato a un incontro con i cantautori che gli avevano spedito dei materiali da ascoltare: li conosceva tutti e a tutti ha dato consigli e suggerimenti, in epoca non sospetta: fu un incontro che in qualche modo segnò la svolta per il MEI verso la notorietà nazionale. Ma alla fine restano nella mente gli appassionati dibattiti e convegni sulla nuova musica, fummo i primi a farli, con scontri accesissimi e pieni di passione e di pathos. Veramente indimenticabili.
Ci puoi parlare della scena musicale indipendente in italiana e di come si sta evolvendo in questi anni?
E’ un momento di grande transizione per la musica indipendente tanto che si può’ dire che non esiste più’ una scena indipendente ma una moltitudine di nuove scene musicali indies, anche perché’ con il mercato globale tutto il mercato nazionale italiano sara’ destinato a diventare indies. Oggi gran parte di questo mercato è occupato dalla scena trap che in distribuzione con le major sta segnando l’era di una delle estati musicali più’ trash mai sentite, una scena che nulla ha a che fare con la nuova scena indies che sta esprimendo tanti nuovi nomi che pero’ in una fase di forte recessione economica, di forte desiderio di sentire musiche rassicuranti, di forte abbassamento del livello culturale, di attenzione e di voglia di novità’ fa si’ che vi sia una minore attenzione per artisti e gruppi di straordinaria qualità’ come Brunori, The Zen Circus, Dast Animal & Slow Kids e tantissimi altri bei nomi di questa scena non solo indipendente ma in realtà’ fortemente alternativa al mainstream imperante. Certo, Manuel Agnelli, leader storico degli Afterhours, ha indicato, con la sua partecipazione a X Factor, una strada per aprire il mercato indie al grande pubblico ma al momento i risultati non sono ancora tangibili al di la’ del riscontro personale come personaggio anche se ritengo che anche quella possa essere una strada percorribile per aprire la mente del pubblico a suoni e testi diversi da quelli tradizionali. Oggi serve uscire dalle strade del mainstream major e indie e battere nuove strade trasversali della musica nuova come l’incontro tra la nuova poesia e la nuova musica, le esperienze originali e trasversali come Banda Rulli Frulli e Orchestra Senza Spine oppure progetti mix culturali come quelli tra musica, fumetto, scrittura e cinema che fanno molti artisti per cercare la novità’ e alzare il livello qualitativo della proposta oggi sempre più’ tendente al mero intrattenimento.
Quali sono secondo te i principali punti d’incontro e di collaborazione fra il MEI e il BMA?
La voglia e il desiderio di scoprire nuovi talenti culturali della musica del futuro del nostro paese senza dimenticare le radici.
Giordano Sangiorgi – www.meiweb.it
Coordinatore del MEI, la più’ storica e importante kermesse di musica indipendente ed emergente italiana.
Presidente di AudioCoop, primo coordinamento di indies italiane, e Portavoce Rete dei Festival, una rete di festival e contest per emergenti italiani.
Ideatore dei PIMI e PIVI, il Premio Italiano Musica Indipendente e il Premio Italiano Videoclip Indipendente, i due premi più’ importanti della nuova scena musicale italiana. Cura per il Mibact la Festa della Musica nella Capitale Cultura d’Italia. Per il territorio locale segue la direzione artistica della Notte del Liscio, Sono Romagnolo, Strawberry Day, Faenza Rock e tanti altri eventi.
Ha ideato, tra l’altro, il primo Forum del Giornalismo Musicale e la Indie Music Like, la prima classifica di tendenza indie italiana. E’ Presidente del Premio Bruno Lauzi Anacapri.
Docente presso numerosi Master Universitari di Musica, Comunicazione e Spettacolo e Centri e Corsi di Formazione e Orientamento per Post Diploma, Scuole Medie Superiori e Scuole di Musica, ha scritto sulla nuova musica diversi libri e articoli.