Tutto quello che vi ho spiegato nei capitoli precedenti, così come la stessa Cooperativa Esibirsi, non avrebbe senso di esistere se non ci fossero le esibizioni.
Per questo motivo ho voluto dedicare la seconda parte di questo manuale a consigli, che ritengo utili, su come proporsi nel modo corretto ai gestori dei locali/organizzatori degli eventi, e su come promuovere le proprie date, le proprie esibizioni e di conseguenza voi stessi e la vostra arte.
Bisogna tenere presente che ci sono vari livelli nel campo dello spettacolo e solo nei livelli più alti di notorietà un artista può permettersi di occuparsi esclusivamente dell’aspetto della performance perché al resto pensa l’agenzia di booking, l’ufficio stampa e uno staff di professionisti. Per forza di cose chi stanzia sotto il vertice di questa piramide, ovvero la maggior parte degli artisti, deve occuparsi anche degli aspetti di procacciamento degli ingaggi, delle pubbliche relazioni (termine tanto detestato e contestato dagli artisti nei social e non solo) e della propria promozione. Con una serie di accorgimenti si può raggiungere un buon livello di gestione della propria attività artistica. Specifico, se fosse necessario, che perché questi suggerimenti siano utili e possano avere effettivamente riscontro alla base dev’esserci un’esibizione di qualità. Dovrebbe essere scontato ma spesso il concetto sfugge…
Vediamo come ci si può muovere.
cap 1. VIDEO: CROCE E DELIZIA
Vedendo il materiale che viene passato ai gestori dei locali dagli artisti che si propongono, spesso, verrebbe voglia di chiamare il mittente per chiedere “Ma in base a ciò che mi hai mandato, tu ti chiameresti a suonare?”
Per prima cosa, bisogna smetterla di mandare demo che siano in file audio o in formato cd! Chiunque si occupi di fare la programmazione di un locale ha una pila di cd mai ascoltati. Primo perché è uso e costume mandare cd registrati in studio dove ormai è possibile registrare anche Saverio, il mio gatto, che canta “Caruso” facendolo risultare impeccabile!
Un investimento che vi consiglio è quello di realizzare un video live fatto bene. Badate bene, un “video live” non è un “video clip”. Un video live è un video di una vostra reale esibizione dal vivo. Questo vale sia per chi fa musica ma anche per chi propone altro tipo di spettacoli (cabaret, magia, ecc.).
Anche in questo caso ho parlato di investimento perché se è vero che il video live è il miglior modo di presentarsi a un locale attirando maggiormente la curiosità di chi lo riceve e perché fa capire a livello uditivo e anche visivo quello che siete capaci di fare, è altrettanto vero che se il video è fatto male le vostre possibilità di chiudere l’ingaggio spariscono.
Mi è successo qualche mese fa di ricevere un video di presentazione da un duo di musica acustica. Nel video, girato con uno smartphone da mano tremolante (e questo era il meno), si vedevano lui seduto su uno sgabello con la testa bassa che suonava la chitarra, lei che cantava in piedi, immobile guardando a sua volta un altro punto del pavimento. Il tutto sotto un gazebo squinternato e con un bambino che, unico spettatore visibile, spalle al gruppo, nel lato basso a sinistra della ripresa, giocava con qualcosa su un tavolino. Bene, questo è come andare a un colloquio di lavoro in banca e presentarsi con il pigiama di Peppa Pig, le pantofole di Topolino, i capelli alla Sid Vicious e il segno del cuscino su tutto il volto.
Insomma, se volete che lo strumento del video sia davvero efficace dev’essere un video ben fatto. Non deve per forza esserci una troupe televisiva con un premio oscar come regista, ma serve una ripresa fatta bene e serve una performance fatta benissimo. Testa alta, con una situazione che non sia desolante. Se poi ci fosse qualcuno che vi ascolta, sarebbe anche visto come buon auspicio da parte di un gestore che deve organizzarvi non certo per far un’opera di bene alla cultura, ma perché deve intrattenere i clienti del proprio locale e possibilmente portarne di nuovi. Registrate magari 3 video singoli con i 3 brani più rappresentativi del vostro repertorio. Non fissatevi con i brani lenti e strappalacrime solo perché ritenete facciano risaltare di più le vostre doti vocali. Fate anche qualcosa di allegro o comunque movimentato. Un concerto in un locale deve essere una festa, non un elogio funebre!
Pochi piccoli accorgimenti. Vedrete che così facendo i feedback che riceverete dai locali saranno sicuramente maggiori